Commercio - Industria - Occupazione

Il commercio e l'artigianato nei centri cittadini stanno morendo e alcuni settori merceologici rischiano persino l'estinzione. Sono sempre di più le attività costrette a chiudere per molteplici motivi. Non dipende solo dalla recente pandemia, dalle restrizioni governative, dai mancati ristori o dalla crisi economica sempre più conclamata. Le cause possono essere ricercate anche nella realizzazione dei centri commerciali e nell'aumento dello shopping online, che hanno deviato gli acquisti fuori città e decrementato sensibilmente i fatturati dei commercianti e degli artigiani cittadini. Se non si inverte in fretta questa tendenza, la crisi economica avrà pesanti conseguenze sociali e innescherà un meccanismo irreversibile della crisi. La crisi economica in atto impone all'amministrazione comunale il dovere civile e morale di creare un'opportunità di rilancio e innovazione per tutti, con progetti condivisi e domande di finanziamenti a fondi comunali, regionali, statali o comunitari che diano un sostegno alle attività produttive. Per disincentivare l'esodo dei fine settimana verso i centri commerciali di periferia e per incrementare gli acquisti durante i giorni feriali nei negozi della città, bisogna rinnovare e ampliare l'offerta commerciale e ricreativa al fine di rendere il centro cittadino più simile al centro commerciale, così da invertire la tendenza. Le attività commerciali sono tutte interconnesse tra loro e ogni attività che chiude e scompare dal centro cittadino, finisce per penalizzare anche le altre attività, siano esse dirette concorrenti o semplici vicine di locazione. L'effetto che ogni chiusura può causare è quello di creare un effetto a catena, che genera un minor passaggio e spesso si tramuta in un ridotto giro di clientela e di affari. Un altro aspetto da considerare è che un negozio chiuso provoca psicologicamente nel passante, un aspetto di degrado e di abbandono dell'area in cui è ubicato.
Vogliamo dare ai pordenonesi (e non solo a loro) dei validi motivi per ripopolare il centro cittadino. Prima di tutto accendere il centro cittadino di vita, con i colori, il verde pubblico, i fiori, le fontane luminose, le opere d'arte e le installazioni artistiche, i murales, i mosaici. Tutti gli artisti che vorranno collaborare all'abbellimento della città, potranno proporre le loro opere che saranno valutate dalla giunta comunale. L'illuminazione notturna sarà riconsiderata per creare un'atmosfera rilassante, romantica e suggestiva. Alcune vie all'interno del ring saranno chiuse al traffico ai non residenti, per dare maggiore spazio ai pedoni e ai disabili, alle piste ciclabili e soprattutto al commercio, ai bar, ai ristoranti, alle mostre e agli eventi. Una scelta di questo tipo comporterebbe sicuramente anche minori rischi per gli spostamenti all'interno del ring, meno inquinamento acustico e atmosferico con innegabili vantaggi per la salute dei residenti e di tutta la comunità cittadina. Vogliamo inoltre sottolineare che la chiusura del traffico, genererà un aumento del commercio cittadino, come è stato dimostrato concretamente da altre città che hanno avuto iniziative simile. In parallelo sarà ovviamente incentivata la mobilità green con minibus elettrici, e una mobilità condivisa con il bikesharing e i monopattini elettrici. Se ci rechiamo in un centro commerciale, troveremo moltissime attività, molta gente che cammina liberamente tra i negozi e nessun veicolo a motore (tranne quelli saltuariamente in esposizione per la pubblicità e vendita). Allo stesso modo dobbiamo immaginare il centro cittadino come una grande mall, concentrando all'interno tutte le attività e i servizi che possano garantire e soddisfare la domanda e l'offerta commerciale. I centri cittadini si svuotano perché non soddisfano più determinati criteri e requisiti idonei al commercio e ciò che la gente non trova in termini di prodotti o servizi va a cercarli necessariamente altrove. Tributi: Per chi apre nuove attività ci sarà l'esenzione tributi (IMU - TARI - COSAP e imposta pubblicità) per i primi due anni.
L'idea è quella di creare una piattaforma web che renda la città di Pordenone, completamente virtuale per il commercio e tutti i servizi resi ai cittadini, della pubblica amministrazione o derivanti da altre attività. Il progetto "Pordenone entra nel futuro" si accoda al PNRR (Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza) previsto dal Governo e al recente accordo che l'Italia ha preso con la Comunità Europea per il finanziamento di 209 miliardi di euro da investire nel nostro Paese. Per tale motivo ho pensato di far confluire l'idea di virtualizzare la città di Pordenone nel progetto per la digitalizzazione nazionale della P.A., in modo tale da garantire ai cittadini un servizio digitale completo in ogni ambito.
- Industria - Per trovare la massima competitività in ambito industriale è fondamentale dare l'opportunità alle aziende di innovarsi, per indurle a procedere nella direzione dell'ecosostenibilità, del risparmio energetico e dell'abbattimento dei costi di gestione e di produzione. Le industrie devono trovare una collaborazione e un sostegno concreto da parte dell'amministrazione comunale che deve attivare una partnership tra le C.C.I.A.A. e le aziende della Provincia. Dalla collaborazione devono nascere progetti, nuove opportunità di commesse e un conseguente aumento dell'offerta di lavoro. Le C.C.I.A.A. avranno il compito di portare a conoscenza delle aziende dei bandi che sorgeranno in ambito nazionale, o comunitario e di avviare e avallare rapporti commerciali con aziende italiane e straniere. - Occupazione - L'occupazione, o meglio la domanda del lavoro, è strettamente legata all'offerta. In alcuni paesi come il Canada, l'offerta del lavoro è contingentata per settori ed è strettamente correlata all'immigrazione per far sì che la forza del lavoro vada a sostegno di quei settori che necessitano di un reale sviluppo e sostegno. In questo modo non si crea un'immigrazione che alimenta la disoccupazione perché un determinato settore è già saturo. Anche nel nostro caso, il programma occupazionale dovrebbe incentrare l'offerta del lavoro sulla reale necessità produttiva territoriale, andando a considerare particolari settori che si vogliono e possono sviluppare.
L'occupazione deve nascere dai progetti legati allo sviluppo economico del territorio e dalla collaborazione tra CCIAA e aziende. Noi vogliamo una città più viva, aperta, una città dove il commercio sia florido e l’occupazione diventi un’opportunità per un futuro stabile e un valore aggiunto per il nostro territorio, con le eccellenze produttive e la nostra area urbana. Il centro cittadino, commercialmente ignorato in favore di grandi centri commerciali fuori città, ha bisogno di essere “riportato al centro”, diventando il teatro di attività quali bar e ristoranti. Ed è proprio ai ristoratori, agli osti, ai gestori dei locali a cui vorremmo concedere l’utilizzo più frequente del suolo pubblico gratuito, soprattutto in occasione di eventi e manifestazioni. Tra i nostri progetti futuri c’è anche l’istituzione del mercato permanente di prodotti biologici e locali e l’apertura di negozi di quartiere per beni di prima necessità, che tanto sono serviti in tempo di pandemia. Non meno importante l’abbassamento del prezzo dei parcheggi, per consentire a tutti di poter vivere la città. La Pordenone che sogniamo, e che vogliamo offrire ai nostri concittadini, è una città vivibile, piacevole, libera. Una città in cui la burocrazia comunale delle licenze, dei permessi è snellita e resa meno complessa. Più contributi e meno tributi. Vogliamo anche ridurre i costi di gestione di ogni categoria commerciale ed abbattere i costi di gestione e produzione che ostacolano le imprese, come la Tari comunale per le nuove start-up, i tributi pubblicità, il canone dell’occupazione del suolo pubblico e la tassa sull’ombra, creando inoltre contratti di rete per le categorie commerciali. Tra i nostri obiettivi c’è di certo la riqualificazione delle aree dismesse e il coinvolgimento dei cittadini proprietari di locali sfitti a concedere locazioni a canoni agevolati, incentivando l’economia ed abbattendo gli affitti con la compartecipazione del Comune per fornire i contributi necessari all’avviamento di nuove attività.
Vogliamo aprire la nostra città ai giovani, sostenendoli nell’avviamento di nuove attività, mettendo a disposizione sovvenzioni e competenze progettuali e desk informativi e ampliando l’Informagiovani. Utilizzando al meglio i fondi allocati nei Piani Operativi Regionali e attivando una partnership tra la C.C.I.A.A. e le aziende della Provincia, vogliamo incoraggiare nuovi progetti e opportunità di commesse, con l’aumento dell'offerta di lavoro. Inoltre, vogliamo favorire il sistema dei cluster d’impresa e non la frammentazione, il cui il distretto sia inteso come luogo fisico di concentrazione di know-how condiviso e complementare e di internalizzazione funzionale allo sviluppo. Supportando le start-up, vogliamo incentivare l’avviamento di nuove attività e variare così l’offerta commerciale. La condivisione è tra i pilastri principali del nostro programma, sinergie con cui vogliamo dare vita una programmazione efficiente dello sviluppo economico. Per questo vogliamo mettere in atto un tavolo di confronto permanente con gli altri comuni e le categorie produttive, mettendole in comunicazione con i consorzi e attuando una politica di integrazione per quei settori che necessitano di un reale sviluppo. I nostri commercianti hanno bisogno di un comune presente e che riesca a mediare l'accesso al credito con gli istituti bancari, pianificando azioni sul territorio con le associazioni di categoria. Visitando i siti produttivi delle imprese e avviando il dialogo tra enti coinvolti nei vari procedimenti, ci prefiggiamo l’obiettivo di cercare di capire le problematiche e necessità delle imprese, permettendo loro, con un’unica istanza, di assolvere a più procedimenti.
Metteremo a disposizione facilitazioni e sostegni, utilizzando al meglio i fondi allocati nei Piani Operativi Regionali che dovrebbero essere veicolati rapidamente alle imprese, sia nella fase costitutiva, sia nella fase avanzata. Vogliamo anche potenziare l’uso dello sportello unico delle attività produttive, facendolo diventare osservatorio delle esigenze delle imprese, nell’ottica di una semplificazione e facilitazione degli adempimenti amministrativi. Per le imprese in stato di contenzioso, l’obiettivo è mettere a disposizione il ruolo di “camera arbitrale”, mentre per le imprese in crisi vorremmo fornire di O.C.C. (organismi di composizione della crisi). Anche le start-up, meritano la nostra attenzione, a loro vogliamo dedicare un servizio di tutoring in grado di guidarle nella messa in atto dei progetti di business. Supportare il commercio nel 2021, vuol dire anche mettere a disposizione dei cittadini gli strumenti necessari per accedere a Bandi regionali e statali. Un altro passo importantissimo e necessario è la virtualizzazione della città e la digitalizzazione dei suoi cittadini, per questo creeremo la piattaforma Pordenone.online. Consapevoli del reale bisogno che abbiamo di eliminare le disparità sociali anche digitali, vogliamo garantire la banda ultraveloce in tutta la città, imprese e famiglie in smart working ne hanno bisogno e Pordenone digital divide free potrebbe essere un bell’obiettivo. Vogliamo anche mettere a disposizione delle imprese neocostituite, il cui business è dedicato alla tecnologia 4.0, dei nuovi Hub negli spazi inutilizzati, in cui attuare co-working e smart working.
Tutti noi vogliamo una Pordenone più green e sostenibile, in cui alle aziende e alle industrie è data la possibilità di innovarsi in questa direzione, promuovendo il risparmio energetico. In qualità di professoressa, metto sempre la formazione al centro, anche in ambito lavorativo. Vogliamo promuovere corsi di formazione professionale, lingue e tecnologie 4.0 per le aziende e con l’INAL seminari per la sicurezza sul lavoro. È importante anche organizzare corsi contro il mobbing sul lavoro, creando un team di consulenti aziendali di supporto, collaborando con i Centri per l'impiego regionali e creando uno Sportello Lavoro che metta in rete i centri per l’impiego, gli istituti scolastici, gli IAL, fornendo agli studenti offerte di tirocini formativi. Vogliamo rendere la nostra Pordenone di nuovo leader per la musica indipendente, trasformando PordenoneAscolta in un vero e proprio brand, forte, attrattivo e superare davvero i nostri confini, grazie ad un gemellaggio con Austin, Texas. Progetti turistici, spettacoli, convention, seminari, occasioni di incontro live e webinar sono l’ideale per far sentire la nostra voce, coinvolgendo i paesi vicini e il turismo interregionale.