L’enogastronomia deve puntare a una produzione a km zero e al biologico, in modo che Pordenone e le aree limitrofe creino nell’immaginario del potenziale turista un’idea green, moderna, efficiente e tecnologica della nostra città e dei siti turistici di prossimità.
Il comparto ricettivo sarà quello che dovrà lavorare maggiormente per uniformare il servizio offerto cercando di collocarlo su degli standard medio alti, non in termini di prezzo, ma di qualità, accoglienza e innovazione.
Costituire una collaborazione con professionisti, architetti, arredatori, chef e direttori di grandi alberghi, che realizzino degli incontri formativi per innescare una crescita professionale e dare al contempo un’immagine omologata e concordante dei servizi turistici offerti.
La collaborazione è fondamentale anche per gli acquisti necessari all’interno della rete tra i partecipanti alla filiera, per innescare tutte quelle sinergie necessarie al settore, non ultima una virtuosa riduzione dei costi di gestione.
La tecnologia, che sarà un elemento fondamentale per la divulgazione della programmazione e per le prenotazioni, consentirà ai turisti di scoprire il potenziale turistico della nostra terra e permetterà loro di prenotare con pochi clic, attraverso la piattaforma Pordenone.online.
La piattaforma dovrà consentire all’utente non solo di poter prenotare un hotel, ma anche ristoranti, visite guidate, musei, trasporti, cinema, teatri, attività ludiche o sportive, conoscere itinerari turistici, luoghi di prossimità, attività culturali e manifestazioni.
Le agenzie viaggi, in collaborazione con Promoturismo FVG e Pordenone Turismo, poteranno fungere da tour operator per l’incoming, fare accoglienza dei gruppi e organizzare le visite guidate, le escursioni o i servizi turistici necessari.
Formalizzare un contratto di rete tra le agenzie turistiche (Gruppo Provinciale ADV Pordenone). Il contratto di rete è un nuovo strumento giuridico, introdotto nell’ordinamento italiano nell’anno 2009, che consente alle aggregazioni di imprese di instaurare tra loro una collaborazione organizzata e duratura, mantenendo la propria autonomia e la propria individualità (senza costituire un’organizzazione come la società o il consorzio), nonché di fruire di rilevanti incentivi e di agevolazioni fiscali.
Sviluppare la programmazione turistica tenendo in considerazione i seguenti fattori: morfologia del territorio e bacini idrografici e rilievi montuosi; arte, storia e cultura; feste popolari, tradizioni e folklore; enogastronomia; manifestazioni, eventi, sport, musica e spettacolo. Da ognuno di questi 5 punti e dalla collaborazione di tutta la filiera turistica nascerà la nuova programmazione per l’incoming.
La città di Pordenone oltre ad offrire dei siti di interesse propri si deve connettere commercialmente e collaborativamente con i numerosi luoghi che offrono percorsi culturali, naturalistici, storici, religiosi e sportivi della provincia e aree limitrofe.
C’è un detto popolare che dice “Finché c’è vita c’è speranza!”. Noi aggiungiamo: finché c’è rispetto c’è speranza. Dobbiamo portare rispetto anche alle origini di questa città, che è stata partorita dal fiume Noncello, quando ancora si chiamava Naone e prese forma grazie al suo piccolo porto fluviale, in prossimità del ponte di Adamo ed Eva.
Un tempo questo fiume era un’importante idrovia per il commercio tra Venezia, Pordenone e i paesi del Nord che si trovavano lungo la via del fiume. 800 anni fa il fiume era una risorsa di vita, ogni settimana delle barche partivano da Venezia e attraverso il fiume Noncello raggiungevano Pordenone per gli scambi commerciali, ma oggi il Noncello è stato totalmente abbandonato a se stesso, dimenticato. Oggi non c’è più memoria e il passato diventa sempre più un lontano ricordo. Non lo dico da storica, ma da cittadina che non solo ha avuto la fortuna di nascere a Pordenone, ma anche quella di vivere in prossimità delle sue rive. Il fiume va rispettato anche nelle sue dinamiche alluvionali, sempre più frequenti per i cambiamenti climatici. Nel 2002 l’alluvione ha causato ingenti danni ma riteniamo che il conseguente innalzamento e il rafforzamento degli argini non siano una soluzione risolutiva. Dobbiamo far progettare un bacino di laminazione, per contenere eventi alluvionali eccezionali in modo da prevenire danni ai privati e ai commercianti e soprattutto evitare di dare risarcimenti milionari per ristabilire la normalità a chi ha subito perdite ingenti.
Salvaguardare l’ambiente, l’ecosistema e la sostenibilità ambientale è un dovere imprescindibile di cui tutte le amministrazioni comunali e lo Stato si dovrebbero fare carico. Serve una cultura ecologica e ambientale o la natura si rivolterà contro di noi e contro i nostri stessi interessi. I fondali vanno ripuliti, le sponde vanno curate e l’ambiente va rispettato e fatto rispettare, anche con l’ausilio di multe salate per i trasgressori.
Dobbiamo ridare navigabilità al fiume, nel totale rispetto ambientale. Oggi la tecnologia dà la possibilità di utilizzare anche per le imbarcazioni motori elettrici ed ibridi.
Il fiume può avere lungo le sue rive una via ciclopedonale, che si integri con la natura, senza deturparne il paesaggio e la morfologia.
Il fiume è una grande opportunità per un turismo slow ed ecologico. Sviluppare l’attività turistica non sarà un problema se a farlo saranno figure che lavorano nel turismo. Possiamo collegare Pordenone a Caorle, a Venezia, a Sacile, a Motta di Livenza, a Torre (anche per valorizzare la zona archeologica) e con la Fiera di Pordenone. Possiamo organizzare delle semplici gite turistiche, per passare dei momenti in mezzo alla natura, o rendere le escursioni più interessanti con pranzi, cene e visite guidate. Dobbiamo pensare anche all’incoming, perché le potenzialità di Pordenone e di questo fiume sono infinite, basta solo avere idee e noi ne abbiamo tantissime e tutte realizzabili, per dare a Pordenone un volto nuovo che si riallacci al passato, troppo spesso dimenticato e tradito.
Uno dei nostri progetti è quello di realizzare un sito web, che illustri la storia, i percorsi idrografici, la flora e la fauna (pannelli informativi), i percorsi didattici e turistici (ciclopedonali e navigabili) e le attività del fiume Noncello.
Lungo il fiume possiamo predisporre banchine per la sosta delle piccole imbarcazioni per le attività di canoa e canotaggio. Possiamo pensare anche al birthwatching visto che il parco fluviale è ricco di diverse specie animali.
Un’altra idea è quella di un battello con il fondo trasparente, per portare i bambini e gli studenti a fare attività didattiche e brevi gite scolastiche.
Il fiume può diventare anche luogo di eventi musicali, e teatrali, sempre nel pieno rispetto ambientale.
Aggiungo anche che le due statue che dominano dall’alto il ponte d’Adamo ed Eva, raffiguranti Giove e Giunone, anch’esse dimenticate, andrebbero restaurate e valorizzate e non lasciate al degrado, avvolte dal fogliame.
Lungo il percorso del fiume mi sarebbe piaciuto trovare un sito idoneo per un commerciante che si faccia carico di aprire un ristorante panoramico, per dare la possibilità ai commensali pordenonesi di fare delle cene romantiche, osservando il lento scorrere delle acque naoniane.
Abbiamo anche l’idea di realizzare un’area pedonale antistante la chiesa della Santissima e far passare via Mestre e via San Giuliano sul retro della chiesa.
Vorrei riaccendere i riflettori sul fiume Noncello e ringraziarlo così per aver dato la vita a Pordenone.
In tema di acque dobbiamo tutelare e preservare le acque risorgive, oggi quasi tutte inquinate.
Il fiume cittadino che un tempo animava con il suo corso d’acqua il commercio, oggi diventa un punto di interesse per un turismo slow ed ecologico. Oltre alla sua navigabilità andrebbe considerato un itinerario pedonale e cicloturistico che si sviluppi lungo il suo corso d’acqua.
L’attrazione turistica è data anche dalle opere e dalle installazioni artistiche presenti in una città. A tale proposito si dovrebbe incentivare l’installazione di opere artistiche che diano colore, calore e cultura alla nostra città (facciate in ceramica, mosaici, sculture, abbellimento edifici).
Vanno incentivate le manifestazioni culturali, le mostre e gli eventi di qualunque genere per animare la città e l’interesse dei turisti. Eventi come “Incontriamoci a Pordenone”, “Pordenone Legge”, “Pordenone Pensa”, “Le giornate del cinema muto”, “Dedica”, “Pordenone viaggia”.
Corso Vittorio Emanuele è la via storica della città ed è da questa arteria che si devono diramare gli anfratti più tipici e pittoreschi di Pordenone.
Riqualificare l’area adiacente a corso Vittorio Emanuele, denominata “Bronx” e una parte dovrà essere ripensata con finalità commerciali, come per esempio un centro commerciale, con cinema ristorantini e casette per la ristorazione e palchi per musica dal vivo. Gli attuali uffici della pubblica amministrazione andrebbero spostati in altra zona idonea, perché attualmente la struttura è sovradimensionata per i servizi che offre e i numerosi locali sfitti mandano in degrado gli edifici e rendono l’area desolata e priva di vita nelle ore pomeridiane e serali.
La riqualificazione di un’area come quella del Bronx, in pieno centro cittadino, è sicuramente utile a invertire l’esodo che attualmente molte persone fanno ogni weekend verso i centri commerciali, aumenterebbe il commercio e i luoghi di interesse cittadini.
Associare al turismo green e slow, il turismo medicale e quello legato alla cura del corpo, per disintossicare l’organismo.
Realizzazione di un centro termale per un turismo slow-wellness legato al benessere e al turismo medicale.
Il patrimonio storico e architettonico della città va tutelato, riqualificato e promosso con maggiore enfasi.
Non dobbiamo dimenticare che anche il commercio anima il turismo, sia quello al dettaglio per i turisti, sia quello che nascere dalle relazioni commerciali tra aziende che si occupano di import-export, noto come turismo d’affari.
Infine, in virtù di quanto esposto in ambito turistico è fondamentale che la Camera di Commercio dia maggiore collaborazione con le attività produttive, affiancandole nella ricerca di fondi, siano essi provenienti dalla comunità europea, dal Governo, dalla Regione o dallo stesso comune, per attivare l’innovazione necessaria per avviare il progetto turistico e per competere sul mercato.
Dobbiamo promuovere e divulgare la città di Pordenone con ogni mezzo a disposizione. A tale proposito i social media sono oggi lo strumento più idoneo (anche se meno tecnico) per raccontare la nostra città e le aree circostanti. Io avvierei una collaborazione con influencer e personaggi noti delle nostre zone per ottenere una maggiore risonanza mediatica.
Molto importanti anche i canali tecnici di promozione turistica, attraverso le fiere di settore, i tour operator di incoming, le agenzie di viaggi, Promoturismo FVG e i vari consorzi come Pordenone turismo, Gruppo Provinciale ADV Pordenone.
È opportuno considerare che la recente pandemia condizionerà le nostre preferenze in ambito turistico e determinerà un nuovo modo di viaggiare. Osservare un protocollo per la sicurezza epidemiologica è una necessità volta a garantire ai residenti e ai turisti una maggiore tranquillità per la tutela della salute pubblica e un minore rischio di contrarre un virus. Il passaporto vaccinale potrebbe ostacolare i viaggi oltre confine e finché non ci sarà un ritorno alla normalità, le persone potrebbero preferire un turismo di prossimità e soprattutto a contatto con la natura, per rigenerare anima e corpo dopo i numerosi DPCM che hanno confinato la nostra vita nelle città in cui abitiamo. Il green, l’ambiente, l’energia rinnovabile, e la natura diventeranno la migliore cura per dimenticare la pandemia.
Riteniamo che questa sia una grande opportunità per intraprendere la strada giusta verso un turismo eco-solidale.